LibriAnimati incontra #2 Nicola Brunialti

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NICOLA BRUNIALTI

 

Nicola, tu scrivi libri per bambini e per ragazzi. Dove trovi l’ispirazione? Quali sono i temi a te più cari?

 

La parte più bella e più succosa del mio mestiere è andare nelle scuole tutto l’anno dove incontro migliaia di bambini e ragazzi. Quando li incontro, dal confronto con loro, emergono temi interessanti. Sono temi seri – quelli dell’inclusione, della diversità, dell’accettarsi per quello che siamo – che nei miei libri tratto in modo molto divertente.

“Un’estate mostruosa” – l’ultimo libro che ho pubblicato – parla di due ragazzi che vanno in un campeggio, a Edelweiss. Hanno 12 anni, un’età in cui i bambini crescono ma loro due crescono troppo fino a diventare alti 3 metri. Ecco che il libro parla della fatica di accettare un corpo in evoluzione che cambia e diventa altro rispetto a ciò che ci aspettavamo. “Alicia faccia di mostro” parla di una ragazzina che ha una cicatrice sulla faccia per cui a scuola tutti le dicono “faccia di mostro” ma quando va nell’ospedale dei mostri a curarsi scopre che anche lei ha dei preconcetti nei confronti dei mostri, come i suoi compagni ce l’avevano nei suoi confronti. Poi, alla fine, scopre che i mostri sono altri.

 

“Sammy sparaballe” è la storia di un ragazzino che dice bugie che si avverano e pure noi, a volte, diciamo bugie su noi stessi quando pensiamo di non essere all’altezza delle aspettative degli altri. “Saturnino, l’alieno venuto dalla Terra” è la storia di un bambino e della sua famiglia in cui i genitori perdono il lavoro e allora devono spostarsi: non in un altro paese ma in un altro pianeta. E quindi Saturnino sarà l’unica creatura rosa in una scuola dove tutti sono verdi. Cosa vuol dire? Significa venire da lontano, lasciare la propria casa e scoprirsi diversi, noi per una volta. Con la storia di Saturnino racconto ai ragazzi che chi viene dal Marocco, dalla Cina, dal Bangladesh o dalla Romania, spesso, è come se venisse da un altro pianeta. Quanto è faticoso trovarsi qui?

 

In uno dei tuoi libri parli di supereroi, come ti è venuta l’idea? E, pensando ai fumetti, qual è il supereroe a cui sei più affezionato?

Ti riferisci a “Super Pollo”, una serie di libri pubblicati da Lapis. “Super Pollo” è la storia di un bambino che scopre di essere un supereroe e vive questa cosa con fatica perché lui vorrebbe giocare, vorrebbe essere un bambino normale ma gli tocca salvare il mondo. Spesso ai bambini tocca essere supereroi: con il pianoforte, il catechismo, l’inglese… tutti i bambini sono un po’ super, non credi?

 

Se penso al mio supereroe preferito, direi Superman. È super per nascita ed è buffo il fatto che lui si maschera da noi, non si maschera da supereroe. Il suo vestito normale è quello blu con il mantello rosso e quando poi si maschera, si maschera da noi. E poi mi piace Capitan America perché combatte contro i nazisti.

 

Cosa porti sul palco in questa prima edizione del Festival LibriAnimati?

 

Sono due appuntamenti, l’8 e il 9 agosto. Con “Super Pollo” il mio desiderio è parlare con i ragazzini della figura del supereroe. Quali supereroi conoscono, quali sono i superpoteri più utili e a cosa serve un supereroe? Io credo che i supereroi servano a migliorare il mondo ma loro, i bambini e i ragazzi, chissà. Mi farò raccontare com’è fatto il loro supereroe: che costume ha, come si chiama? Se avesse 3 superpoteri quali sarebbero? Qual è il suo punto debole? Perché ogni supereroe deve avere anche un punto debole. Dopo averne parlato insieme, chiedo di nuovo: a cosa serve un supereroe? Quali sono i superpoteri che contano? I bambini dicono sempre le cose giuste: l’amore, la gioia, l’allegria, la sincerità. Sono tutti superpoteri che abbiamo a disposizione, dobbiamo solo metterli in pratica di più, perché a volte ci scordiamo di averli questi superpoteri.

Con “Sammy sparaballe” invece scopriremo la sua mania per le bugie e poi tireremo fuori quelle di tutti i bambini presenti nell’anfiteatro di Gardonè. Perché una cosa è certa: in ognuno di noi si nasconde un incredibile e instancabile “sparaballe”.

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